La nostra casa editrice riceve spesso proposte da parte di cuochi e professionisti della ristorazione per la pubblicazione delle loro opere. Mentre siamo molto lieti per l’attenzione che ci viene rivolta e per essere scelti come possibili editori, nello stesso tempo il materiale che riceviamo ci induce a concludere che pochissimi di questi potenziali autori sanno come confrontarsi con il mercato editoriale.
Questo è normale: il mestiere dello chef è completamente diverso da quello dell’autore e, raramente, le due professionalità si trovano unite nella stessa figura. È proprio a questo che serve una casa editrice. Il suo ruolo non si limita alla produzione fisica del volume (che è prerogativa dello stampatore!), ma al coordinamento di tutte le professionalità che contribuiscono alla creazione di un libro.
Abbiamo pensato quindi di proporre dei consigli che pubblicheremo in quattro puntate – per suggerire a tutti coloro che desiderino cimentarsi nella nobile arte della scrittura, il modo migliore di sottoporre ad un editore del settore enogastronomico il proprio progetto. Sono linee guida che valgono per tutte le case editrici? Non lo possiamo garantire, ma siamo sicuri che aiuteranno ad evitare molti errori comuni.
1) FARE LA DOVUTA RICERCA PRIMA DI PRESENTARSI
Chi ha voglia di sushi, difficilmente sarà soddisfatto se si presenterà in trattoria. Anche le case editrici hanno una loro identità ed è controproducente proporsi a caso. Sarebbe come presentarsi a un colloquio senza essersi informati sull’azienda. È importante fare un giro nei siti degli editori che si desidera approcciare per individuare quelli più in sintonia con il proprio progetto. Se si riesce a intravedere nello stile o in una collana di uno di questi un’affinità con la propria idea, non sarà così difficile catturarne l’interesse.
Attenzione, però, le affinità vanno cercate soprattutto nel tipo di pubblico che la casa editrice ha scelto come proprio target. Chi ha in mente una raccolta di ricette per le casalinghe non dovrà proporsi a chi pubblica essenzialmente libri per i professionisti. All’inverso, il professionista che vuole dialogare con i suoi simili sarà frustrato dai tentativi di un editore mass market di convertire i suoi piatti in ricette veloci per persone indaffarate.
La maggior parte delle case editrici pubblicano on-line i loro cataloghi. Sfogliando questi documenti, oppure passando in rassegna le ultime uscite, è possibile iniziare a capire l’orientamento. Facendo bene questo compito, si riuscirà a formulare proposte più mirate che non rischino di essere cestinate subito.
Durante questa fase di ricerca spesso è possibile anche scovare l’indirizzo di posta elettronica dell’incaricato a cui riferirsi. Non tutti gli editori accettano materiale non commissionato. Se il sito non rivela le informazioni necessarie, si può tentare di scoprirle con una telefonata.
La cosa da evitare a tutti costi è quella di fare una proposta telefonica sperando che qualcuno abbia il tempo e la voglia di interrompere le proprie attività lavorative, per accogliere il racconto informale di un progetto che apparirà sicuramente improvvisato. Chi si vuole proporre come scrittore, per prima cosa farebbe bene a scrivere.
Capita di rimanere in città nel mese di agosto. Tra i tanti svantaggi che questo comporta, sicuramente però questa è la condizione ideale per riallacciare qualche rapporto con persone che nei mesi lavorativi abbiamo potuto frequentare magari solo in maniera virtuale via mail e social. (foto di Francesca Moscheni da Tavole d’Autore)
Sembra il titolo di un film, ed è proprio così, Pranzo di ferragosto, è infatti una commedia del 2008 di Gianni di Gregorio e a questa specifica giornata il cinema ha dedicato molte pellicole, tra cui film importanti come Deserto rosso di Michelangelo Antonioni, o Il sorpasso di Dino Risi, perché è storicamente una giornata …
Ti auguriamo un dolce Natale, ad assicurarti che la magia e l’ispirazione ti seguano tutto l’anno ci pensa so good. Questa rivista specializzata in lingua inglese per il settore della pasticceria esce solo due volte all’anno (gennaio e luglio), ma le sue 304 pagine sono ricchissime di interviste, ricette e immagini meravigliose. Tutte le ricette …
Proposta editoriale: hai la ricetta?
La nostra casa editrice riceve spesso proposte da parte di cuochi e professionisti della ristorazione per la pubblicazione delle loro opere. Mentre siamo molto lieti per l’attenzione che ci viene rivolta e per essere scelti come possibili editori, nello stesso tempo il materiale che riceviamo ci induce a concludere che pochissimi di questi potenziali autori sanno come confrontarsi con il mercato editoriale.
Questo è normale: il mestiere dello chef è completamente diverso da quello dell’autore e, raramente, le due professionalità si trovano unite nella stessa figura. È proprio a questo che serve una casa editrice. Il suo ruolo non si limita alla produzione fisica del volume (che è prerogativa dello stampatore!), ma al coordinamento di tutte le professionalità che contribuiscono alla creazione di un libro.
Abbiamo pensato quindi di proporre dei consigli che pubblicheremo in quattro puntate – per suggerire a tutti coloro che desiderino cimentarsi nella nobile arte della scrittura, il modo migliore di sottoporre ad un editore del settore enogastronomico il proprio progetto. Sono linee guida che valgono per tutte le case editrici? Non lo possiamo garantire, ma siamo sicuri che aiuteranno ad evitare molti errori comuni.
1) FARE LA DOVUTA RICERCA PRIMA DI PRESENTARSI
Chi ha voglia di sushi, difficilmente sarà soddisfatto se si presenterà in trattoria. Anche le case editrici hanno una loro identità ed è controproducente proporsi a caso. Sarebbe come presentarsi a un colloquio senza essersi informati sull’azienda. È importante fare un giro nei siti degli editori che si desidera approcciare per individuare quelli più in sintonia con il proprio progetto. Se si riesce a intravedere nello stile o in una collana di uno di questi un’affinità con la propria idea, non sarà così difficile catturarne l’interesse.
Attenzione, però, le affinità vanno cercate soprattutto nel tipo di pubblico che la casa editrice ha scelto come proprio target. Chi ha in mente una raccolta di ricette per le casalinghe non dovrà proporsi a chi pubblica essenzialmente libri per i professionisti. All’inverso, il professionista che vuole dialogare con i suoi simili sarà frustrato dai tentativi di un editore mass market di convertire i suoi piatti in ricette veloci per persone indaffarate.
La maggior parte delle case editrici pubblicano on-line i loro cataloghi. Sfogliando questi documenti, oppure passando in rassegna le ultime uscite, è possibile iniziare a capire l’orientamento. Facendo bene questo compito, si riuscirà a formulare proposte più mirate che non rischino di essere cestinate subito.
Durante questa fase di ricerca spesso è possibile anche scovare l’indirizzo di posta elettronica dell’incaricato a cui riferirsi. Non tutti gli editori accettano materiale non commissionato. Se il sito non rivela le informazioni necessarie, si può tentare di scoprirle con una telefonata.
La cosa da evitare a tutti costi è quella di fare una proposta telefonica sperando che qualcuno abbia il tempo e la voglia di interrompere le proprie attività lavorative, per accogliere il racconto informale di un progetto che apparirà sicuramente improvvisato. Chi si vuole proporre come scrittore, per prima cosa farebbe bene a scrivere.
Parte 2: Conoscere i ruoli per evitare sorprese
Parte 3: Creare il documento
Parte 4: Aspettative – una strada a due sensi
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