L’ideazione del forno a microonde è una di quelle classiche storie di invenzioni nate per uno scopo militare, che nel tempo hanno trovato un’applicazione più pacifista e in questo caso anche più “domestica”. Costituisce anche un singolare caso di “ritorno al futuro” in quanto l’uso culinario iniziale era destinato esclusivamente al mondo professionale, dopo aver attraversato molte fasi ed essere approdato in tutte le case in versione sempre più ridotta e semplificata, recentemente il forno a microonde è tornato ad essere concepito come uno strumento di cottura sofisticato adatto agli appassionati di cucina e ai professionisti della ristorazione.
La nascita del forno a microonde risale a quasi settanta anni fa, tanti vero? Sembra una invenzione relativamente recente, ma non è così. La storia vera o forse un po’ romanzata, narra che il giovane impiegato Percy Spencer stesse lavorando alla realizzazione di magnetron, cioè sorgenti di microonde per gli apparati radar, quando si accorse che la tavoletta di cioccolato che teneva in tasca si era completamente fusa. Da qui l’ispirazione nello sperimentare come le microonde interagissero anche con altri prodotti alimentari. Il passo fu relativamente breve per arrivare al primo brevetto di forno a microonde, avvenuto proprio a firma di Spencer nel 1947.
Era un grande oggetto di un peso superiore ai trecento chilogrammi e costosissimo, più di tremila dollari. Per queste caratteristiche, non poteva ovviamente essere concepito come uno strumento di cottura ad uso domestico. I primi a farne uso furono gli chef che erano alle prese con grandi quantità di commensali esigenti da soddisfare con cotture perfette e ottenute velocemente in modo che il servizio fosse il più possibile contemporaneo anche per numeri elevati di piatti. Fu così che i primi forni a microonde fecero la loro comparse nelle cucine delle eleganti navi da crociera degli anni ’50, nei ristoranti di prima classe presenti sui treni a lunga percorrenza e in alcuni grand hotels statunitensi.
Dobbiamo attendere la metà degli anni sessanta e una Esposizione commerciale a Chicago, per trovare il primo forno a microonde di peso e dimensioni adatte ad un utilizzo casalingo. Era ancora un accessorio piuttosto caro e destinato solo ad un’elite, ma molti industriali del settore, non impiegarono molto tempo a comprenderne le elevate possibilità di utilizzo domestico e quindi in pochi anni i forni a microonde diventarono sempre più leggeri sempre più pensati sotto il profilo estetico, e con dimensioni sempre più perfette per i contenitori a disposizione delle casalinghe. Va da se che il forno a microonde per la facilità e velocità di utilizzo, diventò velocemente il fedele compagno di giovani studenti, single imbranati e signore in carriera “tutte tacchi e niente mestolo”, che trattavano il forno a microonde come una sorta di escamotage al cucinare: cotture approssimative di alimenti surgelati pronti all’uso e riscaldamento di cibi pronti diventano la forma più diffusa di uso del forno al microonde. Più il “fornetto” entrava nelle case (negli Stati Uniti oltre il 95% delle famiglie usa il microonde, in Europa circa il 75%) e più i professionisti ne prendevano le distanze. Il forno a microonde per un lungo periodo fa mostra di se, un po’ mestamente, sul banco di lavoro dei bar e tavole calde, usato unicamente per riscaldare un piatto di pasta, di carne o di pesce.
Ed è ancora la lungimiranza di alcuni produttori come Whirlpool che individuano proprio in quel segmento a cui era stato destinato inizialmente, professionisti e reali appassionati, l’evoluzione e il nuovo corso di vita del forno a microonde che da qualche anno è ritornato ad essere protagonista delle cucine professionali e delle cucine casalinghe di famiglie che amano sperimentare nuove tecniche e preparazioni. I forni a microonde di nuova generazione, infatti, possono sostituire molti altri strumenti di cottura e sono idonei alla preparazione di tutti gli alimenti e in grado di soddisfare una molteplicità di tecniche di cottura.
Il forno a microonde tecnologicamente avanzato, non serve più per riscaldare un pasto messo insieme alla “belleemmeglio”, ma per preparare manicaretti da veri gourmet in tempi velocizzati. Non ci sono ricette adatte alla cottura al microonde, le ricette realizzabili sono infinite, tutte quelle che vengono in mente, sia che si parli di tradizione o di innovazione, di salato o di dolce. Provare per credere! Per saperne di più e per scoprire qualche nuova idea: Facile, pratico, veloce Microonde! di Stefano Masanti e Cioccolato facile e veloce con il microonde di Denis Buosi.
Dopo anni di tomi pesanti per super esperti con i loro sistemi arcani di valutazioni e punteggi è davvero piacevole scoprire che quest’anno ci sono libri che offrono un approccio un po’ più rilassato al vino.
Cottura al microonde: ritorno al futuro
L’ideazione del forno a microonde è una di quelle classiche storie di invenzioni nate per uno scopo militare, che nel tempo hanno trovato un’applicazione più pacifista e in questo caso anche più “domestica”. Costituisce anche un singolare caso di “ritorno al futuro” in quanto l’uso culinario iniziale era destinato esclusivamente al mondo professionale, dopo aver attraversato molte fasi ed essere approdato in tutte le case in versione sempre più ridotta e semplificata, recentemente il forno a microonde è tornato ad essere concepito come uno strumento di cottura sofisticato adatto agli appassionati di cucina e ai professionisti della ristorazione.
La nascita del forno a microonde risale a quasi settanta anni fa, tanti vero? Sembra una invenzione relativamente recente, ma non è così. La storia vera o forse un po’ romanzata, narra che il giovane impiegato Percy Spencer stesse lavorando alla realizzazione di magnetron, cioè sorgenti di microonde per gli apparati radar, quando si accorse che la tavoletta di cioccolato che teneva in tasca si era completamente fusa. Da qui l’ispirazione nello sperimentare come le microonde interagissero anche con altri prodotti alimentari. Il passo fu relativamente breve per arrivare al primo brevetto di forno a microonde, avvenuto proprio a firma di Spencer nel 1947.
Era un grande oggetto di un peso superiore ai trecento chilogrammi e costosissimo, più di tremila dollari. Per queste caratteristiche, non poteva ovviamente essere concepito come uno strumento di cottura ad uso domestico. I primi a farne uso furono gli chef che erano alle prese con grandi quantità di commensali esigenti da soddisfare con cotture perfette e ottenute velocemente in modo che il servizio fosse il più possibile contemporaneo anche per numeri elevati di piatti. Fu così che i primi forni a microonde fecero la loro comparse nelle cucine delle eleganti navi da crociera degli anni ’50, nei ristoranti di prima classe presenti sui treni a lunga percorrenza e in alcuni grand hotels statunitensi.
Dobbiamo attendere la metà degli anni sessanta e una Esposizione commerciale a Chicago, per trovare il primo forno a microonde di peso e dimensioni adatte ad un utilizzo casalingo. Era ancora un accessorio piuttosto caro e destinato solo ad un’elite, ma molti industriali del settore, non impiegarono molto tempo a comprenderne le elevate possibilità di utilizzo domestico e quindi in pochi anni i forni a microonde diventarono sempre più leggeri sempre più pensati sotto il profilo estetico, e con dimensioni sempre più perfette per i contenitori a disposizione delle casalinghe. Va da se che il forno a microonde per la facilità e velocità di utilizzo, diventò velocemente il fedele compagno di giovani studenti, single imbranati e signore in carriera “tutte tacchi e niente mestolo”, che trattavano il forno a microonde come una sorta di escamotage al cucinare: cotture approssimative di alimenti surgelati pronti all’uso e riscaldamento di cibi pronti diventano la forma più diffusa di uso del forno al microonde. Più il “fornetto” entrava nelle case (negli Stati Uniti oltre il 95% delle famiglie usa il microonde, in Europa circa il 75%) e più i professionisti ne prendevano le distanze. Il forno a microonde per un lungo periodo fa mostra di se, un po’ mestamente, sul banco di lavoro dei bar e tavole calde, usato unicamente per riscaldare un piatto di pasta, di carne o di pesce.
Ed è ancora la lungimiranza di alcuni produttori come Whirlpool che individuano proprio in quel segmento a cui era stato destinato inizialmente, professionisti e reali appassionati, l’evoluzione e il nuovo corso di vita del forno a microonde che da qualche anno è ritornato ad essere protagonista delle cucine professionali e delle cucine casalinghe di famiglie che amano sperimentare nuove tecniche e preparazioni. I forni a microonde di nuova generazione, infatti, possono sostituire molti altri strumenti di cottura e sono idonei alla preparazione di tutti gli alimenti e in grado di soddisfare una molteplicità di tecniche di cottura.
Il forno a microonde tecnologicamente avanzato, non serve più per riscaldare un pasto messo insieme alla “belleemmeglio”, ma per preparare manicaretti da veri gourmet in tempi velocizzati. Non ci sono ricette adatte alla cottura al microonde, le ricette realizzabili sono infinite, tutte quelle che vengono in mente, sia che si parli di tradizione o di innovazione, di salato o di dolce. Provare per credere! Per saperne di più e per scoprire qualche nuova idea: Facile, pratico, veloce Microonde! di Stefano Masanti e Cioccolato facile e veloce con il microonde di Denis Buosi.
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