In Italia escono ogni anno centinaia di libri di cucina. Sono davvero un numero considerevole di pubblicazioni, ma non sono un po’ troppe? Forse può sembrare contraddittorio che a porsi la domanda sia una casa editrice che è nata proprio con lo scopo di pubblicare ricettari e che ha fatto di questa specializzazione la propria caratteristica professionale, tuttavia questa sovrabbondante produzione, che crea un offerta superiore alla domanda, non è una realtà positiva per il nostro settore editoriale.
Certo la situazione non era rosea neppure 24 anni quando è nata Bibliotheca Culinaria e quando i libri di cucina erano considerati quasi un “di più” dalle librerie, spesso non esisteva neppure un vero reparto, i libri di cucina erano confinati in uno scaffale in fondo a tutti gli altri, mescolati con quelli di turismo, di folclore e tradizioni, insomma la cucina faceva parte della “varia”. C’è voluto molto tempo e molto impegno a invertire la marcia e riuscire ad imporre il libro di cucina come un libro utile alla professione, come uno strumento di lavoro per chi desiderasse operare in questo ambito, o per approfondire la conoscenza di una personale passione, ma adesso siamo arrivati all’eccesso opposto.
Oggi ogni ragazzo aspira ad essere uno chef famoso così come negli anni passati voleva diventare una rockstar o uno stilista, ad ogni decennio assistiamo ad una professione emergente, quelle che illusoriamente creano immediatamente popolarità e denaro. In questo momento siamo nella “foodsfera”: il cibo fa spettacolo. Chef, foodblogger, foodies, e mille altre declinazioni di tutto ciò che gravita intorno al cibo, hanno portato la cucina ed essere l’argomento più trattato in assoluto da tutti i media cartacei, televisivi e online, battuta solo dalla cronaca sulla situazione politica.
E’ ovvio perciò che molti editori, che solo fino ad un decennio fa avevano snobbato l’idea di pubblicare ricettari considerandoli una sorta di prodotto sottoculturale, si sono buttati a capofitto nel filone di moda nella speranza di guadagnare bene con poca fatica. Il risultato è che una parte dei libri di cucina che escono in Italia non hanno tutte le carte in regola per essere considerati dei prodotti editoriali di buon livello.
A noi che siamo editori specializzati, e che rivolgiamo buona parte delle nostre pubblicazioni ai professionisti, questo aspetto tocca marginalmente, tuttavia una produzione eccessiva e spesso similare nel formato, negli argomenti e nella proposta complessiva, ha generato un certo disorientamento nell’utente finale che ha una oggettiva difficoltà a distinguere un prodotto di qualità da uno un po’ improvvisato, e così spesso, a parità di formato, numero di pagine o foto, sceglie ovviamente il prodotto più economico. E’ anche sulla scorta di queste considerazioni, nell’intento di offrire al lettore libri di costo contenuto, ma non per questo di qualità inferiore, che la nostra casa editrice ha dato vita qualche anno fa alla collana Cartolina dalla cucina: una collana pensata dai professionisti per chi professionista non è o non lo è ancora, ma utile anche ad un cuoco che desideri approfondire uno specifico ingrediente, un tipo di preparazione o una particolare tecnica di cottura. Ventotto ricette con foto, un formato maneggevole, argomenti che abbracciano un ampio ventaglio di proposta, sono le caratteristiche della collana. Alcuni dei cuochi che hanno firmato uno o più libri della collana sono ben noti anche al pubblico più ampio come Bruno Barbieri (Fuori dal guscio, Polpette che passione, Cipolle buone da far piangere, Tajine senza frontiere), altri come il pasticciere Denis Buosi hanno realizzato libri che insegnano una tecnica (Gelati, sorbetti e dolci ghiacciati, Cioccolato facile e veloce con il microonde, Finger food in festa) o altri ancora si sono dedicati a analizzare una preparazione come Franco Luise con Risotti per quattro stagioni, o una tipologia alimentare come L’altro pescedi Leandro Luppi o come Il formaggio in cucinadi Stefano Masanti
Tutta la collana nasce dall’esperienza diretta degli autori. Le ricette sono collaudate, provate e riprovate, e molto curate nella presentazione che è valorizzata da bellissime foto appositamente realizzate. Molti titoli sono pensati in collaborazione con le migliori aziende che si occupano di tecnologie alimentari per illustrare idee di utilizzo di attrezzature da cucina: dal forno a microonde alla pentola a pressione, dalla macchina per tirare la pasta alla gelatiera. La collana è proposta a un prezzo alla portata di tutte le tasche e questo è il valore aggiunto di Cartolina dalla cucina che ad oggi conta ben 44 titoli.
Nell’organizzazione di un menu delle feste è necessario tenere conto di come si è evoluto il gusto e di come si sono modificate le abitudini alimentari, con un occhio alla salute, uno alle ultime tendenze.
Inizia il nostro conto alla rovescia. I giorni utili per consegne garantite per Natale cominciano a diminuire. In questi giorni di attività frenetica sarà nostro piacere accompagnarti con qualche suggerimento per i regali, ricette creative e, perché no, anche un piccolo pensiero per riflettere su questa festa.
Troppi libri di cucina?
In Italia escono ogni anno centinaia di libri di cucina. Sono davvero un numero considerevole di pubblicazioni, ma non sono un po’ troppe? Forse può sembrare contraddittorio che a porsi la domanda sia una casa editrice che è nata proprio con lo scopo di pubblicare ricettari e che ha fatto di questa specializzazione la propria caratteristica professionale, tuttavia questa sovrabbondante produzione, che crea un offerta superiore alla domanda, non è una realtà positiva per il nostro settore editoriale.
Certo la situazione non era rosea neppure 24 anni quando è nata Bibliotheca Culinaria e quando i libri di cucina erano considerati quasi un “di più” dalle librerie, spesso non esisteva neppure un vero reparto, i libri di cucina erano confinati in uno scaffale in fondo a tutti gli altri, mescolati con quelli di turismo, di folclore e tradizioni, insomma la cucina faceva parte della “varia”. C’è voluto molto tempo e molto impegno a invertire la marcia e riuscire ad imporre il libro di cucina come un libro utile alla professione, come uno strumento di lavoro per chi desiderasse operare in questo ambito, o per approfondire la conoscenza di una personale passione, ma adesso siamo arrivati all’eccesso opposto.
Oggi ogni ragazzo aspira ad essere uno chef famoso così come negli anni passati voleva diventare una rockstar o uno stilista, ad ogni decennio assistiamo ad una professione emergente, quelle che illusoriamente creano immediatamente popolarità e denaro. In questo momento siamo nella “foodsfera”: il cibo fa spettacolo. Chef, foodblogger, foodies, e mille altre declinazioni di tutto ciò che gravita intorno al cibo, hanno portato la cucina ed essere l’argomento più trattato in assoluto da tutti i media cartacei, televisivi e online, battuta solo dalla cronaca sulla situazione politica.
E’ ovvio perciò che molti editori, che solo fino ad un decennio fa avevano snobbato l’idea di pubblicare ricettari considerandoli una sorta di prodotto sottoculturale, si sono buttati a capofitto nel filone di moda nella speranza di guadagnare bene con poca fatica. Il risultato è che una parte dei libri di cucina che escono in Italia non hanno tutte le carte in regola per essere considerati dei prodotti editoriali di buon livello.
A noi che siamo editori specializzati, e che rivolgiamo buona parte delle nostre pubblicazioni ai professionisti, questo aspetto tocca marginalmente, tuttavia una produzione eccessiva e spesso similare nel formato, negli argomenti e nella proposta complessiva, ha generato un certo disorientamento nell’utente finale che ha una oggettiva difficoltà a distinguere un prodotto di qualità da uno un po’ improvvisato, e così spesso, a parità di formato, numero di pagine o foto, sceglie ovviamente il prodotto più economico. E’ anche sulla scorta di queste considerazioni, nell’intento di offrire al lettore libri di costo contenuto, ma non per questo di qualità inferiore, che la nostra casa editrice ha dato vita qualche anno fa alla collana Cartolina dalla cucina: una collana pensata dai professionisti per chi professionista non è o non lo è ancora, ma utile anche ad un cuoco che desideri approfondire uno specifico ingrediente, un tipo di preparazione o una particolare tecnica di cottura. Ventotto ricette con foto, un formato maneggevole, argomenti che abbracciano un ampio ventaglio di proposta, sono le caratteristiche della collana. Alcuni dei cuochi che hanno firmato uno o più libri della collana sono ben noti anche al pubblico più ampio come Bruno Barbieri (Fuori dal guscio, Polpette che passione, Cipolle buone da far piangere, Tajine senza frontiere), altri come il pasticciere Denis Buosi hanno realizzato libri che insegnano una tecnica (Gelati, sorbetti e dolci ghiacciati, Cioccolato facile e veloce con il microonde, Finger food in festa) o altri ancora si sono dedicati a analizzare una preparazione come Franco Luise con Risotti per quattro stagioni, o una tipologia alimentare come L’altro pesce di Leandro Luppi o come Il formaggio in cucina di Stefano Masanti
Tutta la collana nasce dall’esperienza diretta degli autori. Le ricette sono collaudate, provate e riprovate, e molto curate nella presentazione che è valorizzata da bellissime foto appositamente realizzate. Molti titoli sono pensati in collaborazione con le migliori aziende che si occupano di tecnologie alimentari per illustrare idee di utilizzo di attrezzature da cucina: dal forno a microonde alla pentola a pressione, dalla macchina per tirare la pasta alla gelatiera. La collana è proposta a un prezzo alla portata di tutte le tasche e questo è il valore aggiunto di Cartolina dalla cucina che ad oggi conta ben 44 titoli.
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