Il famoso architetto cinese Wang Shu ha dichiarato che “perdere il passato significa perdere il futuro”. Egli è infatti diventato celebre in tutto il mondo per le sue creazioni avanzatissime e modernissime realizzate sia con materiali di tradizione sia con materiali di recupero provenienti da vecchie costruzioni demolite.
È un po’ con questo spirito che Bibliotheca Culinaria ha deciso di allargare lo sguardo presentando ai suoi clienti nuovi tipi di prodotti. Oltre alla tradizionale offerta di libri, propone anche oggetti antichi e vintage, non perché restino tali, ma perché trovino una nuova vita, destinandoli a utilizzi diversificati; inoltre segnala artigiani e designer che parallelamente abbiano già compiuto nelle loro creazioni questa sintesi.
È il caso dell’artigiano che crea bellissimi oggetti con fil di ferro recuperato da antichi vigneti e che dire delle modernissime sfere di legno, piccoli capolavori di purezza e design dove il protagonista assoluto è il legno nella sua versione di recupero più naturale.
Nella sezione oggetti in vetro, si possono trovare alzate, vasi, pique fleur per dare personalità all’arredo di un ambiente o della tavola, ma anche perfetti per caratterizzare una pasticceria o una gastronomia, dove il piacere di un oggetto del passato può sposare il più innovativo dolcetto vegano o piccoli finger food.
Tra gli oggetti in metallo spiccano prevalentemente antichi strumenti da taglio e lavorazione delle carni, che possono diventare bellissimi oggetti d’arredo o valorizzare una parete della cucina più tecnologica.
Nel reparto oggetti in legno stampi, contenitori, setacci e ciotole in uso per varie attività agricole prima dell’era della meccanizzazione, si possono trasformare in portariviste, portafrutta, portafiori, fino ai più piccoli, da utilizzare anche come bellissimi svuota tasche.
Anche gli oggetti in ceramica e terracotta possono acquistare nuova vita se inseriti come oggetto d’arte in una mise en place della tavola minimalista, o essere utilizzati per contenere cibi diversi da quelli per cui erano stati pensati.
La valorizzazione degli oggetti del passato non è solo motivo di nostalgia e di ricordo, la nostra casa editrice desidera segnalarne l’importanza come veicolo di pensiero, come mezzo per elaborare, per sperimentare, per sviluppare la creatività, nella consapevolezza che niente muore, tutto si trasforma.
Quarta puntata della nostra guida per chi desiderasse proporre il proprio progetto a una casa editrice. Non tutte le case editrici gradiscono ricevere proposte non sollecitate e proprio per questo motivo non tutti risponderanno a tali invii. Spesso la loro disponibilità la si può dedurre dalla reperibilità delle informazioni utili per l’indirizzamento. Se il sito …
In Italia escono ogni anno centinaia di libri di cucina. Sono davvero un numero considerevole di pubblicazioni, ma non sono un po’ troppe? Forse può sembrare contraddittorio che a porsi la domanda sia una casa editrice che è nata proprio con lo scopo di pubblicare ricettari e che ha fatto di questa specializzazione la propria …
La nostra casa editrice riceve spesso proposte da parte di cuochi e professionisti della ristorazione per la pubblicazione delle loro opere. Mentre siamo molto lieti per l’attenzione che ci viene rivolta e per essere scelti come possibili editori, nello stesso tempo il materiale che riceviamo ci induce a concludere che pochissimi di questi potenziali autori …
Un giocattolo anche per il cuoco? Perché no? Sicuramente è stato molto bravo. Può posare il coltello, dimenticarsi del trio brunoise, mirepoix e julienne e con un giro di manopola trasformare frutta e verdure in nastri, spirali e filamenti. Chissà che dalle nuove forme non seguano anche nuove creazioni? Frutta e verdure in primo piano
Il passato che ci aiuta a guardare avanti
Il famoso architetto cinese Wang Shu ha dichiarato che “perdere il passato significa perdere il futuro”. Egli è infatti diventato celebre in tutto il mondo per le sue creazioni avanzatissime e modernissime realizzate sia con materiali di tradizione sia con materiali di recupero provenienti da vecchie costruzioni demolite.
È un po’ con questo spirito che Bibliotheca Culinaria ha deciso di allargare lo sguardo presentando ai suoi clienti nuovi tipi di prodotti. Oltre alla tradizionale offerta di libri, propone anche oggetti antichi e vintage, non perché restino tali, ma perché trovino una nuova vita, destinandoli a utilizzi diversificati; inoltre segnala artigiani e designer che parallelamente abbiano già compiuto nelle loro creazioni questa sintesi.
È il caso dell’artigiano che crea bellissimi oggetti con fil di ferro recuperato da antichi vigneti e che dire delle modernissime sfere di legno, piccoli capolavori di purezza e design dove il protagonista assoluto è il legno nella sua versione di recupero più naturale.
Nella sezione oggetti in vetro, si possono trovare alzate, vasi, pique fleur per dare personalità all’arredo di un ambiente o della tavola, ma anche perfetti per caratterizzare una pasticceria o una gastronomia, dove il piacere di un oggetto del passato può sposare il più innovativo dolcetto vegano o piccoli finger food.
Tra gli oggetti in metallo spiccano prevalentemente antichi strumenti da taglio e lavorazione delle carni, che possono diventare bellissimi oggetti d’arredo o valorizzare una parete della cucina più tecnologica.
Nel reparto oggetti in legno stampi, contenitori, setacci e ciotole in uso per varie attività agricole prima dell’era della meccanizzazione, si possono trasformare in portariviste, portafrutta, portafiori, fino ai più piccoli, da utilizzare anche come bellissimi svuota tasche.
Anche gli oggetti in ceramica e terracotta possono acquistare nuova vita se inseriti come oggetto d’arte in una mise en place della tavola minimalista, o essere utilizzati per contenere cibi diversi da quelli per cui erano stati pensati.
La valorizzazione degli oggetti del passato non è solo motivo di nostalgia e di ricordo, la nostra casa editrice desidera segnalarne l’importanza come veicolo di pensiero, come mezzo per elaborare, per sperimentare, per sviluppare la creatività, nella consapevolezza che niente muore, tutto si trasforma.
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