Sembra il titolo di un film, ed è proprio così, Pranzo di ferragosto, è infatti una commedia del 2008 di Gianni di Gregorio e a questa specifica giornata il cinema ha dedicato molte pellicole, tra cui film importanti come Deserto rosso di Michelangelo Antonioni, o Il sorpasso di Dino Risi, perché è storicamente una giornata molto particolare nella quale si acuiscono e si alternano chiassose compagnie di turisti e singole e malinconiche solitudini. Anche dal punto di vista culinario è una giornata un po’ anomala, che vede località turistiche straripanti di villeggianti affamati, e città deserte dove i pochi rimasti si riuniscono per il pranzo.
Il termine ferragosto deriva dal termine “feriae Augusti”, cioè il periodo di riposo dopo la raccolta nei campi che l’imperatore Augusto istituì nel 18 a.C. Erano giorni di grandi festeggiamenti e grandi abbuffate e questo concetto dell’abbuffata, anche se rivisitato più volte nei secoli dalle varie mode culinarie del momento, si è protratto fino a noi. Così, anche se spesso le temperature suggerirebbero una alimentazione fresca e leggera, il menu tipico del pranzo di ferragosto è tradizionalmente tutt’altro che dietetico.
Poiché cade in un periodo in cui l’orto è amico e offre il meglio di se, in un pranzo di ferragosto che si rispetti non può mancare un piatto di carne, spesso a base di volatili o animali da cortile (piccione, pollo, faraona, anatra, coniglio ecc…) abbinati a peperoni e melanzane, o verdure ripiene al forno. Per gli antipasti si offrono i frutti dell’autunno, dell’inverno e della primavera messi sott’olio come carciofi e funghi, oppure si sfruttano le cruditè del momento per un ricco pinzimonio. Per i primi piatti, la scelta è ampia e spesso varia da regione a regione, ma tra le “ever green “, non tramontano mai le lasagne, preparate nei modi più diversi, che sono perfette in questa stagione perché si possono mettere a cuocere in forno il giorno prima, magari nelle ore più fresche e riproposte, squisite, il giorno successivo. Per i dessert, si prediligono generalmente i semifreddi, i dolci a base di frutta fresca e, in totale mancanza di fantasia, si punta sul tiramisù. Chi è rispettoso della tradizione e un po’ superstizioso, non faccia mancare a fine pasto un fetta di cocomero (anguria per il nord Italia), come portafortuna.
Un libro che può dare ottimi spunti per un secondo piatto rispettoso della tradizione, ma innovativo nei procedimenti e nella proposta finale è Niente fumo solo arrosto, della collana Cartolina dalla cucina, pubblicato della nostra casa editrice. Ventotto ricette di arrosti che spaziano dal manzo al maiale, coniglio, pollo e faraona, che Stefano Fagioli e Monica Bianchessi propongono per i giorni di festa.
Auguri a tutti gli amici di Bibliotheca Culinaria per un ghiotto pranzo di ferragosto e per una giornata all’insegna dell’armonia e del relax.
I libri che compri li scegli o te li fai scegliere? Ti fidi della tua conoscenza e cerchi ciò che soddisfa i tuoi reali interessi o preferisci che a decidere cosa ti interessa siano altri? Ti sembrano domande strane? Eppure pensa a quanto siamo tutti sollecitati e ”influencerati” ogni giorno nel scegliere in base ad …
Cioccolatini? Champagne? Fiori? Quando si riceve un invito a cena, ci si pone sempre il problema di non presentarsi a mani vuote e di non essere troppo banali e convenzionali nella scelta di un piccolo presente.
Il pranzo di ferragosto
Sembra il titolo di un film, ed è proprio così, Pranzo di ferragosto, è infatti una commedia del 2008 di Gianni di Gregorio e a questa specifica giornata il cinema ha dedicato molte pellicole, tra cui film importanti come Deserto rosso di Michelangelo Antonioni, o Il sorpasso di Dino Risi, perché è storicamente una giornata molto particolare nella quale si acuiscono e si alternano chiassose compagnie di turisti e singole e malinconiche solitudini. Anche dal punto di vista culinario è una giornata un po’ anomala, che vede località turistiche straripanti di villeggianti affamati, e città deserte dove i pochi rimasti si riuniscono per il pranzo.
Il termine ferragosto deriva dal termine “feriae Augusti”, cioè il periodo di riposo dopo la raccolta nei campi che l’imperatore Augusto istituì nel 18 a.C. Erano giorni di grandi festeggiamenti e grandi abbuffate e questo concetto dell’abbuffata, anche se rivisitato più volte nei secoli dalle varie mode culinarie del momento, si è protratto fino a noi. Così, anche se spesso le temperature suggerirebbero una alimentazione fresca e leggera, il menu tipico del pranzo di ferragosto è tradizionalmente tutt’altro che dietetico.
Poiché cade in un periodo in cui l’orto è amico e offre il meglio di se, in un pranzo di ferragosto che si rispetti non può mancare un piatto di carne, spesso a base di volatili o animali da cortile (piccione, pollo, faraona, anatra, coniglio ecc…) abbinati a peperoni e melanzane, o verdure ripiene al forno. Per gli antipasti si offrono i frutti dell’autunno, dell’inverno e della primavera messi sott’olio come carciofi e funghi, oppure si sfruttano le cruditè del momento per un ricco pinzimonio. Per i primi piatti, la scelta è ampia e spesso varia da regione a regione, ma tra le “ever green “, non tramontano mai le lasagne, preparate nei modi più diversi, che sono perfette in questa stagione perché si possono mettere a cuocere in forno il giorno prima, magari nelle ore più fresche e riproposte, squisite, il giorno successivo. Per i dessert, si prediligono generalmente i semifreddi, i dolci a base di frutta fresca e, in totale mancanza di fantasia, si punta sul tiramisù. Chi è rispettoso della tradizione e un po’ superstizioso, non faccia mancare a fine pasto un fetta di cocomero (anguria per il nord Italia), come portafortuna.
Un libro che può dare ottimi spunti per un secondo piatto rispettoso della tradizione, ma innovativo nei procedimenti e nella proposta finale è Niente fumo solo arrosto, della collana Cartolina dalla cucina, pubblicato della nostra casa editrice. Ventotto ricette di arrosti che spaziano dal manzo al maiale, coniglio, pollo e faraona, che Stefano Fagioli e Monica Bianchessi propongono per i giorni di festa.
Auguri a tutti gli amici di Bibliotheca Culinaria per un ghiotto pranzo di ferragosto e per una giornata all’insegna dell’armonia e del relax.
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Cioccolatini? Champagne? Fiori? Quando si riceve un invito a cena, ci si pone sempre il problema di non presentarsi a mani vuote e di non essere troppo banali e convenzionali nella scelta di un piccolo presente.