Terza puntata della nostra guida per chi desiderasse proporre il proprio progetto a una casa editrice.
E’ bene rendersi conto che una proposta editoriale è, a tutti gli effetti, una proposta di vendita. Questo documento deve provare che l’autore ha idee valide, che queste abbiano un mercato e che sia in grado di presentarle in modo efficace. Consigliamo di dividere questa prova in tre parti:
1) DESCRIVERE IL PROGETTO
Fornire un riassunto (È utile immaginare che si stia scrivendo il copy per il retro di copertina).
Aggiungere un paragrafo per far capire all’editore il proprio valore aggiunto: il soggetto è nuovo oppure lo è l’approccio? Lo scopo è di informare il lettore, di aiutarlo nel suo lavoro, di semplificare il suo rapporto con una nuova tecnologia? Essere specifico è fondamentale.
Includere un sommario in modo che sia chiaro come si pensa di organizzare e sviluppare le idee. Fornire indicazioni sulla lunghezza del manoscritto (conteggio parole e/o numero ricette)
Includere un capitolo tipo e/o esempi delle ricette. L’editore deve anche valutare la qualità e lo stile di scrittura.
2) INDICARE IL TARGET MARKET / AUDIENCE
Chi comprerà il libro? Perché sarà di interesse per un segmento del pubblico? È necessario provare che esiste un mercato identificabile per il proprio prodotto e che questo mercato sia sufficientemente grande da meritare l’investimento della casa editrice.
Sono da evitare grandi generalizzazioni tipo, “Sarà di sicuro interesse ad ogni professionista del settore”. Saranno più convincenti dati statistici o riferimenti a studi di settore.
Eventualmente, è importante enfatizzare in che modo il libro si può differenziare da quelli già sul mercato.
3) STABILIRE LA PROPRIA AUTORITA’
All’editore non interessa ricevere un curriculum dai tempi del primo impiego. Vuole capire invece quali esperienze contribuiscono alla credibilità di un autore, che tipo di qualifica o di percorso professionale sostiene il progetto.
Credo che l’associazione degli editori dovrebbe mandare i ringraziamenti all’IKEA. Il recente spot pubblicitario per il catalogo del colosso svedese, ormai virale in web, ha ricordato a mezzo mondo la comodità dei prodotti cartacei, quelle cose senza cavi, che arrivano con i contenuti già scaricati, che non sono protetti da password e possono essere liberamente …
Il 30 gennaio 2015 sono stati assegnati i prestigiosi Gourmand World CookBook Awards 2014. Finger food in festa di Denis Buosi, pubblicato da Bibliotheca Culinaria, è risultato vincitore per l’Italia come il “Miglior libro del settore di “entertaining”. Ringraziamo Denis e la fotografa Francesca Moscheni. Con la loro bravura ci hanno permesso di appendere al nostro …
Quarta puntata della nostra guida per chi desiderasse proporre il proprio progetto a una casa editrice. Non tutte le case editrici gradiscono ricevere proposte non sollecitate e proprio per questo motivo non tutti risponderanno a tali invii. Spesso la loro disponibilità la si può dedurre dalla reperibilità delle informazioni utili per l’indirizzamento. Se il sito …
Proposta editoriale 3: creare il documento
Terza puntata della nostra guida per chi desiderasse proporre il proprio progetto a una casa editrice.
E’ bene rendersi conto che una proposta editoriale è, a tutti gli effetti, una proposta di vendita. Questo documento deve provare che l’autore ha idee valide, che queste abbiano un mercato e che sia in grado di presentarle in modo efficace. Consigliamo di dividere questa prova in tre parti:
1) DESCRIVERE IL PROGETTO
Fornire un riassunto (È utile immaginare che si stia scrivendo il copy per il retro di copertina).
Aggiungere un paragrafo per far capire all’editore il proprio valore aggiunto: il soggetto è nuovo oppure lo è l’approccio? Lo scopo è di informare il lettore, di aiutarlo nel suo lavoro, di semplificare il suo rapporto con una nuova tecnologia? Essere specifico è fondamentale.
Includere un sommario in modo che sia chiaro come si pensa di organizzare e sviluppare le idee. Fornire indicazioni sulla lunghezza del manoscritto (conteggio parole e/o numero ricette)
Includere un capitolo tipo e/o esempi delle ricette. L’editore deve anche valutare la qualità e lo stile di scrittura.
2) INDICARE IL TARGET MARKET / AUDIENCE
Chi comprerà il libro? Perché sarà di interesse per un segmento del pubblico? È necessario provare che esiste un mercato identificabile per il proprio prodotto e che questo mercato sia sufficientemente grande da meritare l’investimento della casa editrice.
Sono da evitare grandi generalizzazioni tipo, “Sarà di sicuro interesse ad ogni professionista del settore”. Saranno più convincenti dati statistici o riferimenti a studi di settore.
Eventualmente, è importante enfatizzare in che modo il libro si può differenziare da quelli già sul mercato.
3) STABILIRE LA PROPRIA AUTORITA’
All’editore non interessa ricevere un curriculum dai tempi del primo impiego. Vuole capire invece quali esperienze contribuiscono alla credibilità di un autore, che tipo di qualifica o di percorso professionale sostiene il progetto.
Parte 1: Fare la dovuta ricerca prima di presentarsi
Parte 2: Conoscere i ruoli per evitare sorprese
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Credo che l’associazione degli editori dovrebbe mandare i ringraziamenti all’IKEA. Il recente spot pubblicitario per il catalogo del colosso svedese, ormai virale in web, ha ricordato a mezzo mondo la comodità dei prodotti cartacei, quelle cose senza cavi, che arrivano con i contenuti già scaricati, che non sono protetti da password e possono essere liberamente …
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