I libri possono essere uno specchio della personalità? Lo scatto dello scaffale vale come selfie? Allora vi presentiamo lo shelfie: la rubrica che offre un (auto)ritratto attraverso la propria biblioteca. Oggi lo “scatto” è dedicato a Davide Paolini romagnolo nel carattere, globetrotter per scelta. Si definisce «gastronauta», promotore di un movimento di tendenza di cultura materiale: colui che ha scelto di mangiare con la propria testa. Sin dal 1983 firma la rubrica domenicale di cibo e vino sul Sole 24 Ore. Ha collaborato con numerose testate tra cui Panorama, Europeo, Gente Viaggi, Donna, Amica, Dove, Il Resto del Carlino, Il Giorno, Vanity Fair, La Nazione e Style Magazine, oltre che storico conduttore radiofonico di Radio24. Ha pubblicato molti libri. Per lui il cibo non è solo cultura, è anche arte. Artisti sono coloro che creano i prodotti, plasmandoli con la loro tipica gestualità, frutto di tradizione e inconsapevole sapienza.
Da quanti anni raccoglie libri di cucina? Si ricorda il primo che ha comprato? La scienza in cucina di Artusi con la prefazione di Piero Camporesi. Quanti volumi fanno parte della sua biblioteca culinaria personale?
La mia biblioteca ha circa 5000 volumi. Raccoglie libri in più lingue?
Se trovo testi interessanti acquisto anche libri in inglese o francese.
Dove sono custoditi questi libri e come sono organizzati? Ha un sistema che le permette di trovare un volume velocemente oppure è spesso una caccia al tesoro?
Sono nei mie uffici (una parte di libri di antiquariato a casa), sono stati tutti codificati anche se qualche volta, se passa tempo, per una nuova codificazione, sono più difficili da trovare. Il sistema di codificazione, così come per gli articoli, è stato messo a punto anni fa da un gruppo di archivisti. E’ un accumulatore seriale oppure, ogni tanto, elimina i volumi che non le interessano più? Come si immagina la sua biblioteca fra 20 anni?.
L’unica eliminazione avviene quando, per esempio, ci sono guide che non hanno una successione annuale o libri davvero il cui contenuto non ha alcun interesse. Ma tutto ciò è raro.
Le interessano gli e-book o le APP del settore culinario? Pensa che arriverà il momento che abbandonerà la carta a favore di una biblioteca elettronica?.
Certo che ci sarà quel momento, per ora mi tengo cara la mia biblioteca, poi vedrò. Sono state realizzate alcune App con i miei libri ma non sono soddisfatto dei risultati. E’ geloso dei suoi libri? Li presta?
Sono geloso. Purtroppo in passato ho prestato più volte libri che non mi sono stati restituiti. Le capita di regalare libri di cucina?.
Per non essere monotono o meglio monotematico preferisco regalare altro. Scrive nei suoi libri? Aggiunge note su ricette provate, commenti, critiche all’autore?.
Si scrivo spesso, un’abitudine da studente. Il libro di cucina l’accompagna fino al comodino? Dove lo preferisce leggere?
In bagno, ma non solo libri di culinaria anche romanzi, saggi e giornali. Esiste un libro particolare che desidererebbe possedere, ma che non è mai riuscito a trovare?
Si è un libro che possedevo ma mi è sparito, di cui ogni tanto vorrei rileggere alcune
pagine: l’edizione italiana di Onnivoro di Claude Fishler che non è stato più ripubblicato.
Se capitasse un disastro e fosse possibile salvare solo 5 titoli della sua biblioteca culinaria, quali libri sceglierebbe? Perché?
Prima di tutto un libro che forse non viene considerato culinario, ma per me è stato fondamentale per approfondire il cibo: Sotto il sole Giaguaro e Palomar di Italo Calvino; poi Fisiologia del gusto di Brillat Savarin J.A, Le ricette regionali italiane di Anna Gosetti Della Salda, Alimentazione, folklore, società di Piero Camporesi, La cucina futurista di Fillia e Marinetti, La storia del vino di Hugh Johnson. Il perché è variegato, ognuno di questi libri mi ha dato, come si dice nel calcio, i fondamentali e poterli allenare è molto utile.
I libri possono essere uno specchio della personalità? Lo scatto dello scaffale vale come selfie? Allora vi presentiamo lo shelfie: la rubrica che offre un (auto)ritratto attraverso la propria biblioteca. Oggi lo “scatto” è dedicato a Leonardo Di Carlo, maestro pasticciere pluripremiato, docente, autore e personaggio televisivo. In moto praticamente perpetuo la sua attività di …
I libri possono essere uno specchio della personalità? Lo scatto dello scaffale vale come selfie? Allora vi presentiamo lo shelfie: la rubrica che offre un (auto)ritratto attraverso la propria biblioteca. Oggi lo “scatto” è dedicato a Luigi Caricato, scrittore e giornalista, nonché ideatore del progetto culturale Olio Officina. Conferenziere e relatore in importanti convegni e congressi internazionali, …
(N.B. TheEnglish language version of this interview appears after the Italian one. Please scroll down to read it.) I libri possono essere uno specchio della personalità? Lo scatto dello scaffale vale come selfie? Allora vi presentiamo lo shelfie: la rubrica che offre un (auto)ritratto attraverso la propria biblioteca. Oggi lo “scatto” è dedicato a Diego …
I libri possono essere uno specchio della personalità? Lo scatto dello scaffale vale come selfie. Allora vi presentiamo lo shelfie: la rubrica che offre un (auto)ritratto attraverso la propria biblioteca. Inauguriamo la serie esplorando gli scaffali di Valerio Massimo Visintin, critico gastronomico (in incognito) per il Corriere della Sera, autore della nota guida Pappa Milano, …
Lo shelfie – Davide Paolini
I libri possono essere uno specchio della personalità? Lo scatto dello scaffale vale come selfie? Allora vi presentiamo lo shelfie: la rubrica che offre un (auto)ritratto attraverso la propria biblioteca. Oggi lo “scatto” è dedicato a Davide Paolini romagnolo nel carattere, globetrotter per scelta. Si definisce «gastronauta», promotore di un movimento di tendenza di cultura materiale: colui che ha scelto di mangiare con la propria testa. Sin dal 1983 firma la rubrica domenicale di cibo e vino sul Sole 24 Ore. Ha collaborato con numerose testate tra cui Panorama, Europeo, Gente Viaggi, Donna, Amica, Dove, Il Resto del Carlino, Il Giorno, Vanity Fair, La Nazione e Style Magazine, oltre che storico conduttore radiofonico di Radio24. Ha pubblicato molti libri. Per lui il cibo non è solo cultura, è anche arte. Artisti sono coloro che creano i prodotti, plasmandoli con la loro tipica gestualità, frutto di tradizione e inconsapevole sapienza.
Da quanti anni raccoglie libri di cucina? Si ricorda il primo che ha comprato?
La scienza in cucina di Artusi con la prefazione di Piero Camporesi.
Quanti volumi fanno parte della sua biblioteca culinaria personale?
La mia biblioteca ha circa 5000 volumi.
Raccoglie libri in più lingue?
Se trovo testi interessanti acquisto anche libri in inglese o francese.
Dove sono custoditi questi libri e come sono organizzati? Ha un sistema che le permette di trovare un volume velocemente oppure è spesso una caccia al tesoro?
Sono nei mie uffici (una parte di libri di antiquariato a casa), sono stati tutti codificati anche se qualche volta, se passa tempo, per una nuova codificazione, sono più difficili da trovare. Il sistema di codificazione, così come per gli articoli, è stato messo a punto anni fa da un gruppo di archivisti.
E’ un accumulatore seriale oppure, ogni tanto, elimina i volumi che non le interessano più? Come si immagina la sua biblioteca fra 20 anni?.
L’unica eliminazione avviene quando, per esempio, ci sono guide che non hanno una successione annuale o libri davvero il cui contenuto non ha alcun interesse. Ma tutto ciò è raro.
Le interessano gli e-book o le APP del settore culinario? Pensa che arriverà il momento che abbandonerà la carta a favore di una biblioteca elettronica?.
Certo che ci sarà quel momento, per ora mi tengo cara la mia biblioteca, poi vedrò. Sono state realizzate alcune App con i miei libri ma non sono soddisfatto dei risultati.
E’ geloso dei suoi libri? Li presta?
Sono geloso. Purtroppo in passato ho prestato più volte libri che non mi sono stati restituiti.
Le capita di regalare libri di cucina?.
Per non essere monotono o meglio monotematico preferisco regalare altro.
Scrive nei suoi libri? Aggiunge note su ricette provate, commenti, critiche all’autore?.
Si scrivo spesso, un’abitudine da studente.
Il libro di cucina l’accompagna fino al comodino? Dove lo preferisce leggere?
In bagno, ma non solo libri di culinaria anche romanzi, saggi e giornali.
Esiste un libro particolare che desidererebbe possedere, ma che non è mai riuscito a trovare?
Si è un libro che possedevo ma mi è sparito, di cui ogni tanto vorrei rileggere alcune
pagine: l’edizione italiana di Onnivoro di Claude Fishler che non è stato più ripubblicato.
Se capitasse un disastro e fosse possibile salvare solo 5 titoli della sua biblioteca culinaria, quali libri sceglierebbe? Perché?
Prima di tutto un libro che forse non viene considerato culinario, ma per me è stato fondamentale per approfondire il cibo: Sotto il sole Giaguaro e Palomar di Italo Calvino; poi Fisiologia del gusto di Brillat Savarin J.A, Le ricette regionali italiane di Anna Gosetti Della Salda, Alimentazione, folklore, società di Piero Camporesi, La cucina futurista di Fillia e Marinetti, La storia del vino di Hugh Johnson. Il perché è variegato, ognuno di questi libri mi ha dato, come si dice nel calcio, i fondamentali e poterli allenare è molto utile.
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I libri possono essere uno specchio della personalità? Lo scatto dello scaffale vale come selfie? Allora vi presentiamo lo shelfie: la rubrica che offre un (auto)ritratto attraverso la propria biblioteca. Oggi lo “scatto” è dedicato a Luigi Caricato, scrittore e giornalista, nonché ideatore del progetto culturale Olio Officina. Conferenziere e relatore in importanti convegni e congressi internazionali, …
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