Del grana lodigiano è cessata una seppur minima produzione dal 1998. Questo straordinario formaggio è ora perso per il moderno palato, vittima di metodi di produzione industrializzati e dei loro effetti sulla dieta dei bovini. Se desideriamo saperne di più su questo fantasma gastronomico, l’unica fonte è il rarissimo volumetto pubblicato dallo scienziato lodigiano Agostino Bassi nel 1820. In esso vengono descritti gli esperimenti compiuti per ottenere eccellenti risultati in territori non strettamente lodigiani. Accompagnato dalla dotta introduzione di Agnese Visconti, questa ristampa offre un interessante panorama dell’economia rurale all’inizio del XIX secolo, mentre la fede del Bassi nella scienza come fattore di miglioramento può essere vista dal lettore moderno con il dovuto rimorso.