Credo che l’associazione degli editori dovrebbe mandare i ringraziamenti all’IKEA. Il recente spot pubblicitario per il catalogo del colosso svedese, ormai virale in web, ha ricordato a mezzo mondo la comodità dei prodotti cartacei, quelle cose senza cavi, che arrivano con i contenuti già scaricati, che non sono protetti da password e possono essere liberamente condivisi…
Due minuti e mezzo di ironia e la parola “libro” è di nuovo sotto gli occhi di milioni di persone. Sono felice che imperversi il dibattito sull’originalità dello spot, sull’efficacia della parodia o sulla correttezza di ‘uccidere’ alberi per produrre cataloghi. Per chi ha budget irrisori ed è quindi impossibilitato a spiegare ai lettori che il design del libro “tradizionale” è ancora una cosa sbalorditivamente azzeccata, questo aiutino è stata una gradita sorpresa.
Non credo che IKEA sia del tutto disinteressata alla sorte del caro, vecchio libro. Nel solo 2012 ha venduto 41 millioni di librerie Billy in giro per il mondo. Se vuole tenere ancora in produzione questo articolo popolarissimo, immagino auspichi che qualcuno proponga ancora i prodotti per riempirli. Speriamo si parli ancora della bellezza di un book-book.
Un tripudio di bontà per gli specialisti del dolce: tre monografie dedicate a temi molto specifici per chi cerca approfondimenti su singoli ingredienti e ogni aspetto del proprio lavoro.
Capita di rimanere in città nel mese di agosto. Tra i tanti svantaggi che questo comporta, sicuramente però questa è la condizione ideale per riallacciare qualche rapporto con persone che nei mesi lavorativi abbiamo potuto frequentare magari solo in maniera virtuale via mail e social. (foto di Francesca Moscheni da Tavole d’Autore)
Se fossimo ai tempi di una fastosa corte reale rinascimentale, lo chiameremmo “maestro di cerimonie”. La terminologia è molto cambiata ed anche i mezzi che questo professionista ha a disposizione per dare il meglio di se, sono oggi infinitamente diversificati, ma il significato principale della sua professione non è mutato nella sostanza. Il suo impegno, …
Quarta puntata della nostra guida per chi desiderasse proporre il proprio progetto a una casa editrice. Non tutte le case editrici gradiscono ricevere proposte non sollecitate e proprio per questo motivo non tutti risponderanno a tali invii. Spesso la loro disponibilità la si può dedurre dalla reperibilità delle informazioni utili per l’indirizzamento. Se il sito …
Evviva il book-book
Credo che l’associazione degli editori dovrebbe mandare i ringraziamenti all’IKEA. Il recente spot pubblicitario per il catalogo del colosso svedese, ormai virale in web, ha ricordato a mezzo mondo la comodità dei prodotti cartacei, quelle cose senza cavi, che arrivano con i contenuti già scaricati, che non sono protetti da password e possono essere liberamente condivisi…
Due minuti e mezzo di ironia e la parola “libro” è di nuovo sotto gli occhi di milioni di persone. Sono felice che imperversi il dibattito sull’originalità dello spot, sull’efficacia della parodia o sulla correttezza di ‘uccidere’ alberi per produrre cataloghi. Per chi ha budget irrisori ed è quindi impossibilitato a spiegare ai lettori che il design del libro “tradizionale” è ancora una cosa sbalorditivamente azzeccata, questo aiutino è stata una gradita sorpresa.
Non credo che IKEA sia del tutto disinteressata alla sorte del caro, vecchio libro. Nel solo 2012 ha venduto 41 millioni di librerie Billy in giro per il mondo. Se vuole tenere ancora in produzione questo articolo popolarissimo, immagino auspichi che qualcuno proponga ancora i prodotti per riempirli. Speriamo si parli ancora della bellezza di un book-book.
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Quarta puntata della nostra guida per chi desiderasse proporre il proprio progetto a una casa editrice. Non tutte le case editrici gradiscono ricevere proposte non sollecitate e proprio per questo motivo non tutti risponderanno a tali invii. Spesso la loro disponibilità la si può dedurre dalla reperibilità delle informazioni utili per l’indirizzamento. Se il sito …